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ALOPECIA AREATA


Ultima revisone dermatologo tricologo dott. Luigi Nacca 2015

 

Il termine alopecia indica la mancanza di peli nelle aree in cui dovrebbero essere fisiologicamente presenti. L'alopecia areata, denominata anche Area Celsi, è una forma di alopecia ad andamento acuto o cronico recidivante  in cui la repentina caduta dei capelli, o di altri peli del corpo, si manifesta tipicamente a chiazze glabre o aree, da cui il nome. E’ una manifestazione non infettiva e non contagiosa che non comporta esiti cicatriziali. L’alopecia areata può interessare qualsiasi regione del corpo ed in una piccola percentuale di casi può estendersi all'intero cuoio capelluto (alopecia areata totale, AT) o all’intero corpo (alopecia areata universale, AU) con la totale perdita di tutti i peli.

Cenni storici

L’alopecia areata era già conosciuta ai tempi degli antichi egizi.

La malattia era stata già descritta anche dal primo  medico greco Ippocrate e dal romano Aulo Cornelio Celso che riconobbe addirittura due forme di alopecia areata. Il termine venne nuovamente  utilizzato in maniera sistematica solo molti anni dopo e si iniziarono a studiare le possibili cause solo a partire dal ventesimo secolo.

Epidemiologia

L’alopecia areata può interessare tutta la popolazione[3] soprattutto prima del compimento della quinta decade decade di età[4]  Per quanto riguarda la sua incidenza è stato stimato in maniera approssimativa che circa l'1,5% della popolazione abbia avuto un episodio di alopecia areata nella propria vita.[7] L’alopecia areata non mostra preferenze per quanto riguarda il sesso. Costituisce un fattore predisponente la sindrome di Down.[8] Ormai è idea comune che ci siano basi genetiche e recentemente (luglio 2010) in un articolo pubblicato su "Nature"[25] è stata evidenziata l'associazione   della Alopecia Areata con ben otto geni di cui alcuni anche responsabili di altre patologie autoimmuni e che la malattia mostri anche familiarità, ovvero il fatto che un genitore abbia avuto in passato un caso di alopecia areata aumenta decisamente la possibilità nel figlio di avere tale manifestazione.[9]

Secondo gli ultimi dati disponibili  l'alopecia areata totale ha una diffusione pari a circa 10,5 casi su 100.000 mentre l'alopecia areata universale sarebbe di circa 25 casi su 100.000[10].

 Attualmente non sono ancora iscritte nell'elenco delle malattie rare del SSN Italiano.

Tipologie

In base alle sue manifestazioni l’alopecia areata viene classificata in:

  • Alopecia Areata monolocularis: è una alopecia areata che si manifesta in un unico punto del cuoio capelluto o della barba o di altre regioni corporee
  • Alopecia Areata Ophiasis: è una forma di alopecia areata limitata a regioni periferiche del cuoio capelluto, cioè la zona posteriore del capo da orecchio a orecchio e/o la regione occipitale e temporale.[12]Il termine Ophiasis sta ad indicare la forma sinuosa di questa tipologia di alopecia areata e deriva dal latino "serpente". Cornelius Celsus coniò tale termine nel 30 a.C.[13]
  • Alopecia Areata multilocularis: è una alopecia areata che si manifesta in zone multiple del cuoio capelluto o della barba o di altre regioni corporee
  • Alopecia Areata Totale: è una alopecia areata che interessa tutto il cuoio capelluto.
  • Alopecia Areata Universale: è una alopecia areata che si manifesta su tutto il corpo, compreso ciglia, sopracciglia, zone pubiche, ascelle, e altre, raramente risponde alle terapie comuni.[11]
  • Alopecia Areata Barbae: è una alopecia areata che si manifesta limitatamente alla barba.

Esistono diversi altri svariati nomi per questa  patologia, che assume caratterististiche polimorfe, e che nei secoli sono serviti anche per coprire sia la mancanza di conoscenza medica che per colpire ed impressionare il paziente. In base alla eziopatogenesi l’alopecia areata può essere classificata in:

  • Tipo comune: insorge durante l’ infanzia, l’adolescenza o comunque in età giovanile. Non è associata ad altre patologie ed in alcuni casi si risolve spontaneamente.
  • Tipo autoimmune: insorge generalmente dopo i 40 di età, in associazione in genere con malattie autoimmuni.
  • Tipo atopico: ad insorgenza prevalentemente in età pediatrica con associazione ad atopie. La prognosi è spesso sfavorevole e ad  evoluzione verso la alopecia totale.
  • Tipo ipertensivo: insorge in giovani adulti con diatesi ipertensiva. Si osserva un’evoluzione in molti casi verso la alopecia areata totale.

.[13]

Eziologia

L'eziologia e la patogenesi dell’alopecia areata sono tutt’altro che chiare. Varie sono le ipotesi proposte in  letteratura medico - scientifica:

  • La teoria più accreditata[15] sostiene si tratterebbe di una componente immunopatologica (dovuta spesso all'attacco degli antigeni dei leucociti umani di seconda classe e linfociti T oppure degli anticorpi IgE, :  in sostanza si produrrebbe una reazione immunitaria anomala ed idiopatica in grado di danneggiare, transitoriamente e localmente, i follicoli piliferi.
  • Lostress psicologico mai come in questa patologia viene considerato uno dei fattori scatenanti dell’alopecia areata ed è un elemento che va ad aggravare la condizione patologica.  L'alopecia areata a sua volta è sicuramente  causa di stress psicologico.

 

  • C’è una netta correlazione con la genetica[18].  In un articolo pubblicato su "Nature"[25]  nel 2010 è stata ulteriormente evidenziata  l'origine genetica della Alopecia Areata e risultano implicati ben otto geni di cui alcuni anche responsabili di altre patologie autoimmuni fra cui l'artrite reumatoide, il diabete di tipo 1 e la celiachia. Secondo la Dott.sa Christiano sarà possibile determinare attraverso un test genetico la gravità della malattia usando come "marker" il numero di geni associati alla malattia e presenti in una persona colpita da alopecia areata. Questa ipotesi di malattia plurigenica potrebbe anche giustificare la variabilità prognostica che intercorre tra un caso ed un altro.

 

  • Un'altra ipotesi riguarda il ruolo di una ridotta quantità di ferro presente nel corpo umano:  i dati non risultano sufficienti per valutare quanto la mancanza di ferro, ed in genere la malnutrizione, possa avere un ruolo nell'alopecia areata,[21] e i pareri in proposito sono molto contrastanti.[22]

 

Non è infettiva e non è contagiosa, ma può essere ereditaria e si sono registrati dei casi in cui la prole è soggetta ad alopecia areata come uno od entrambi i genitori. In numerosi casi L’alopecia areata non è presente nella prole di genitori con alopecia areata universale grave.

Diagnosi

In genere per formulare una corretta diagnosi di alopecia areata è sufficiente una corretta anamnesi ed un esame clinico. Si osservano chiazze glabre (dove si conservano i follicoli e il cuoio capelluto) o capelli cortissimi nelle zone periferiche della chiazza (si parla di misure inferiori ai 10 mm)[27]

Una comune e semplice tecnica diagnostica di primo livello, valutabile da dermatologi tricologi esperti in alopecia areata, è il così detto "pulling" che consiste nel tirare delicatamente una ciocca di capelli, che sarebbero caduti in ogni caso a breve termine, prossima al bordo di un'area colpita presumibilmente da alopecia areata. In presenza di capelli sani solo pochissimi resteranno nelle dita dello specialista mentre in caso di alopecia areata moltissimi capelli cadranno, specialmente da zone vicine alle chiazze alopeciche in cui i follicoli sono stati attaccati dagli anticorpi mentre i peli più lontani dall'area sono ancora sani.

Il metodo diagnostico ovviamente più sicuro, ma solo in casi eccezionali è necessario, è una biopsia con esame istologico del cuoio capelluto che dovrà essere eseguita specialmente nei casi di diagnosi differenziale con altre condizioni alopecizzanti locali. La biopsia  può lasciare un esito cicatriziale.[28]

Per quanto riguarda gli esami diagnostici viene utilizzato anche il tricogramma.

Non esistono esami ematochimici patognomonici

Diagnosi differenziale

L’alopecia areata va differenziata dall'alopecia androgenetica che ha diversa eziologia, cura e prognosi. Sono due le differenze fondamentali: il tempo di caduta dei capelli e del possibile recupero: nella alopecia areata i tempi sono generalmente molto rapidi, mentre nell'alopecia androgenetica i capelli tendono progressivamente a miniaturizzarsi.

In diagnosi differenziale con l'alopecia areata entrano altre patologie che si manifestano in modi simili, quali:[29]

  • Tinea capitismicosi che è una infezione dovuta a diversi funghi (microsporum, trycophiticum, etc.). Essa a differenza della alopecia areata è estremamente contagiosa ma, grazie ai farmaci antimicotici, è perfettamente curabile ed eradicabile.
  • Tricotillomania, è questa una manifestazione ad eziopatogenesi prevalentemente psichiatrica nella quale il paziente si strappa più o meno inconsciamente ciuffi di capelli e/o peli: si osservano, infatti, zone di capelli rotti o sfibrati in prossimità dalla base.[30]
  • LED (Lupus eritematoso discoide)

 

Sintomatologia

I primi segni dell'alopecia areata sono rappresentati dalla comparsa improvvisa e asintomatica di una o più piccole aree glabre in zone del corpo normalmente pilifere che  frequentemente assumono una forma circolare delle dimensioni di una moneta.

Interessa prevalentemente il cuoio capelluto e la barba, ma può interessare qualsiasi parte del corpo e può anche presentarsi con chiazze in estensione ed in regressione (o ricrescita) in differenti punti del cuoio capelluto o del corpo. In molti casi si osserva la spontanea scomparsa delle manifestazioni cliniche dell’alopecia areata per un certo periodo o, addirittura, per sempre: il follicolo non “muore” ma è solo "bloccato" probabilmente da autoanticorpi.

Nei casi più gravi di alopecia areata si possono manifestare  distrofie ungueali:[33] unghie fragili e sottili, desquamate in superficie e prive della "lunetta" con  perdita anche di consistenza e una igroscopicità notevole, tali da pregiudicare le capacità e potenzialità manuali del paziente (in genere le unghie non hanno problemi se non qualche piccola depressione puntiforme della lamina.[34]

Frequente nella alopecia areata in fase evolutiva è la presenza di capelli "a punto esclamativo".[35]Questi capelli hanno la caratteristica di apparire assottigliati verso la base, assomigliando quindi ad un punto esclamativo.

L'alopecia areata può evolvere  a volte in modo repentino (uno o due mesi dalla prima manifestazione alle forma universale o totale) e questo può causare gravi turbe psicologiche al paziente.[36]

I problemi secondari principali dell’alopecia areata sono di tipo psicologico (es. perdita dell'immagine di se stessi dovuto alla perdita dei capelli). Paradossalmente, la speranza oggettivamente reale di riottenere i propri capelli causa spesso un'ansia di attesa insoddisfatta che aggrava fortemente il già minato aspetto psicologico.

Ci sono, comunque, alcune patologie che più spesso si associano ad alopecia areata quali allergia alimentare o topiche e, non raro, l'Ipertiroidismo e la Tiroidite di Hashimoto, infezioni. Alcune volte l'alopecia areata è accompagnata o preceduta da fenomeni patologici come la Psoriasi o il Lupus.

Altri problemi minori legati alla mancanza di annessi cutanei sono, ad esempio, il maggior rischio di scottature solari sul cuoio capelluto nudo oppure alcuni problemi causati dalla mancanza di peli del naso, come le citate allergie e, d'inverno, lo sgocciolamento del naso.

L’assenza di sopracciglia causa, nel caso di sudorazione abbondante, lo sgocciolamento del sudore negli occhi.

La mancanza di ciglia è sovente causa di arrossamenti degli occhi per la limitata capacità di evitare al pulviscolo o a qualsiasi materiale microscopico nell'aria di colpire la cornea.

La mancanza di capelli, quali difesa naturale del capo, può aggravare notevolmente i traumi dovuti ad urti contro oggetti sospesi o, comunque, su cui accidentalmente il paziente urta con il capo perché, oltre che all'azione meccanica di protezione e di cuscinetto, manca l'azione di "preavviso" (e relativo riflesso di reazione) all'approssimarsi dell'ostacolo.

In caso di alopecia areata non è possibile eseguire dei rinfoltimenti tipo autotrapianto poiché c'è un'altissima probabilità che i bulbi trapiantati vengano colpiti dai linfociti “cannibali”.

Nei casi gravi di alopecia areata, in cui anche le unghie vengono interessate, possono intervenire gravi problemi di manipolazione (raccogliere un piccolo oggetto, premere con forza con un dito, stringere i pugni, manipolare alcuni oggetti, ecc.) tali da causare anche possibili crisi profonde a livello psicologico.

Nel caso di alopecia areata totale, alopecia areata universale o alopecia areata grave è possibile rivolgersi a centri specializzati per farsi praticare un tatuaggio estetico correttivo semipermanente di sopracciglia e del "linear" delle ciglia con ottimi risultati estetici e psicologici per una ritrovata immagine più naturale.[36]

In caso di alopecia areata non grave è possibile usare delle tecniche di camouflage per coprire le chiazze prive di capelli o, nel caso di alopecia areata totale, alopecia areata universale o alopecia areata grave, l'uso di una parrucca, specie per una donna, può permettere di superare almeno in parte  il disagio sociale e relazionale.

Terapia dell’alopecia areata

Ad oggi non esiste una cura definitiva e certa per l’alopecia areata e le terapie attuali possono sortire effetti temporanei ed al cessare della terapia, terminano  anche i benefici

Iniziata una terapia con un professionista dermatologo tricologo esperto in alopecia areata, questa dovrà essere seguita scrupolosamente per  mesi prima di poter valutare realmente  l'efficacia o meno del trattamento in corso.

È opportuno anche ricordare che durante una terapia si possono manifestare delle ricadute parziali o recidive che possono minare la fiducia del paziente nel percorso che sta affrontando.

Fattori quali un'assunzione eccessiva di alcolici e il fumo possono contribuire a peggiorare il quadro clinico ed incidere negativamente sull'attuazione di determinate terapie.

Terapie dell’alopecia areata

Terapie consigliate in caso di alopecia areata sono:

  • Psicoterapia
  • Integratori
  • Cortisonici per uso topico, sistemico o infiltratilocalmente
  • Minoxidil lozione applicata localmente al 2% o 5%.[38]
  • Lozioni topiche ad azione rubefacente
  • Microinfiltazioni di aminofillina, retinoidi, vitamine, antiradicalici ed antiossidanti
  • Acido squarico[39]
  • Antralina,[43]con dose 0,5-1% sulle aree interessate
  • PUVAe UVB terapia, con risultati positivi più nella forma universale (la percentuale di ricrescita a volte supera anche il 90%) che in quella totale.[42]
  • Crioterapia
  • Mecloretamina[43]
  • Ciclosporina

 

Prognosi

La prognosi è difficilmente prevedibile: molti sono gli elementi che possono influenzare la durata della manifestazione in maniera positiva o negativa ed anche la risposta alle varie terapie dell’alopecia areata è molto soggettiva.

Relazioni psicosociali

La patologia, anche se spesso ha  una prognosi benigna, può causare effetti devastanti sulla psicologia dell'individuo.[56]

Dato che  la perdita repentina dei capelli e/o dei peli porta a volte a cambiamenti significativi dell'aspetto, i pazienti affetti da alopecia areata possono avvertire problemi di  depressione sociale, ansia, perdita dell'identità, scoraggiamento per un futuro non conforme alle aspettative precedenti alla patologia.

Nei casi più importanti gli individui hanno spesso difficoltà ad adattarsi alla circostanza, psicologicamente inaccettabile, con la conseguente ricerca di una cura "ad ogni costo".

L'uso di una protesi estetica (parrucca) adeguata può aiutare la persona affetta dalla patologia a superare una parte dei problemi che derivano dal cambiamento estetico. Il problema psicologico ed estetico è maggiormente sentito dalle donne piuttosto che dagli uomini generalmente.

Relazioni psicosociali nei preadolescenti e negli adolescenti

Nel caso dei preadolescenti e degli adolescenti che sviluppano casi di alopecia areata, risulta fondamentale l'appoggio familiare oltre che l'approccio con uno specialista.[57]

Secondo molti autori nell'adolescenza l’alopecia areata è vissuta in modo completamente diverso e i ragazzi si sentono estranei e quasi abbandonati dalla società, soprattutto in relazione ai rapporti con i coetanei che a volte tendono ad evitare.

Si è constatato che è possibile ottenere ottimi risultati quando il minore non tende a nascondere caparbiamente il problema ma, anzi, ne parla apertamente anche educendo genitori, coetanei ed insegnanti sulla realtà del problema. L'ignoranza su questa malattia, assolutamente non contagiosa, in alcuni casi induce i genitori dei coetanei anche  a isolare il piccolo dai propri figli per un eccesso di prudenza. Soprattutto nell'ambiente scolastico, un colloquio chiarificatore tra gli insegnanti e i genitori dei coetanei aiuta moltissimo a risolvere le incomprensioni.

Estremamente controproducente secondo molti autori è l'eccessivo protezionismo dei genitori nei confronti dei figli affetti da alopecia areata.

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